II.I

Syrizo è sola, in superficie, la tradizione non può essere interrotta. Il mare ha bisogno dei racconti delle sirene, anche senza nessuno a cui narrarli.
La poetessa prega di non esser preda dell'imbarcazione, nemmeno le sue sorelle hanno osato affrontarne la vista.
Senza consiglio, quindi, Syrizo è costretta a utilizzare l'ultimo verso pronunciato il giorno precedente per la sua ode:
Il mare è mosso
riflessi petrolio
un uomo a prua
Naufrago di sé
assassino senz'arte
l'occhio alla scia
Pensiero vacuo
maschera senza estate
sparo d'arpione
L'acque barbera
stridio di catene
la preda è tratta
Morte puttana
kraken di ferro e formiche
la baleniera
[Grazie a Mara]
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