I SANATORI

III.III

Thelgo scivolò via nel cristallo marino, accolta dall'abbraccio delle sue murene. Aglae ne seguì la scia, senza la frase della sorella non avrebbe potuto raccontare una storia. Quando la raggiunse, la sirena dalla chioma corvina le bisbigliò quanto necessario, ma le comandò altresì di rivelare il tragico destino che aveva colpito il popolo di Poseidone...


Nel buio.
Tra i più tetri anfratti della barriere corallina.
Sotto la coltre fumosa degli abissi infernali della fossa delle Marianne.
Al centro del labirinto delle prigioni di Atlantide.
In questi e in altri oscuri e inaccessibili luoghi furono eretti i sanatori.
Sin dal nome, il più grande inganno: chiunque vi venisse imprigionato, non avrebbe più rivisto la luce. Ma ogni cerusico sa che la speranza, a volte, è l'unica medicina. Non per il malato, ma per il popolo sano, che vede stendersi neri e inesorabili i tentacoli dell'infezione che lo sterminerà.
Ingabbiati come bestie, sirene e tritoni rosi dal contagio attendono il pasto quotidiano, consegnato da una piovra secolare, antica come il mondo e immune ai suoi mali.
La creatura avanza lenta, con un carico di alghe e alici, mentre mani avide si contendono il pasto tra le sbarre. Mani intrise di pustole, avvizzite nella forma e nel movimento. Mani che raddoppiano a ogni cambio di corrente.
E a ogni nuovo passaggio delle acque fredde, un presagio di sventura ed estinzione si fa sempre più concreto, come l'incedere della malattia sui corpi dei figli di Poseidone. Impietoso come un respiro, la sua voce è in ogni cosa. Il mare annuncia la vittoria degli esseri di superficie, subdoli e traditori. 
È stato sufficiente colpire la figlia del re degli oceani con la freccia di Cupido e lasciarle trascorrere una notte di passione con quel pallido principe che le regalava riflessi di sorrisi languidi dalla riva.
Il cuore capriccioso della giovane principessa sirena avrebbe poi fatto il resto, allontanandola dall'alcova nuziale per concedersi a numerosi amanti dalla coda di squalo. 
Da allora, la sifilide fu nota al popolo di Atlantide come il morbo di Ariel.

[Grazie a Viola e agli All my Faith Lost]



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